domenica 18 marzo 2018

Cerchi chi vuoi vedere.

Ultimamente spesso mi chiedo se sia possibile, ai nostri giorni, perdere la capacità di turbamento.
Tutto il sistema di informazione globale ci ha permesso di essere ovunque e di ricevere ogni tipo di notizia che cerchiamo, a patto che sappiamo cercarla, che sappiamo "discernere", di "filtrare" per capire in maniera il piu' vicina alla realtà possibile permessa, la "verità" di un avvenimento, fatto, momento a noi interessante.
Si rende quindi necessario munirsi di "strumenti" che ci supportino, nella scelta delle sempre più molteplici letture riguardo a questi. Oltretutto, che lo vogliamo o meno, tutto ciò accade mentre veniamo esposti ad un'ondata di informazioni che, molto spesso, se non stiamo attenti, anestetizzano quel po' di capacità, in noi innata, cioè già dentro di noi, di analisi.
Il pericolo, forse, maggiore è quello di assuefarsi a tutto ciò. Specialmente in ambito emotivo.
Sento che, a volte, siamo talmente esposti a stili di vita, a situazioni impegnative, da restarne inesorabilmente contagiati.
Il confine tra contagio e contaminazione è davvero sottilissimo.
La sovraesposzione a particolari "filoni" tende a renderli, almeno parlo per me, via via noiosi. E questo fa perderne di importanza (nel mio cuore), vuoi che si tratti delle -numerose - guerre nel mondo, delle -numerose- situazioni di sofferenza, di povertà, di genere, di malattia, e via via. Ovvero, so che ci sono, anche se non volessi saperlo, dato che ne viene fatta notizia più volte al giorno, e mi ci abituo, mi diventa talmente consueto che, non mi causa più l'effetto che la gravità della cosa dovrebbe causarmi.
Esattamente come un overdose.

Nel quotidiano, nella vita di tutti i giorni, si traduce nel "fai così, dammi retta, tanto...".
In almeno un paio di occasioni, durante questa stessa settimana, mi sono sentita dire "hai sbagliato, sbagli. Gli altri al tuo posto avrebbe fatto diversamente. " ; "come fai a continuare a rispondere cosi" ;  "non è 'cosa tua', dovresti infischiartene" .

Già.... cosa mi fa essere "cosi" ?

Cosa mi fa cadere, quasi essere 'inferiore', entrare nella terra, infangarmi ?

Non è, forse, tutto più "comodo", seguire l'onda  ?

Qualcuno pensa che sia debolezza. Io sorrido.
Perchè per me, i forti, non sono quelli che alzano la voce; non sono quelli che pestano di piu (piedi, corpi, dignità, a fasi alterne) .

I forti sono quelli che, nonostante tutto, proprio tutto, dica il contrario, portano frutto.
Frutto ?  Di cosa parli ?
Pensaci... pensaci...
Passare la vita ad ottenere quel che vuoi per te ?  Cos'ha di "eterno" questo ?

Nel mio cuore, credo sia molto più forte chi, giorno per giorno, sotterra e prova a lasciar morire il proprio tornaconto, per condividere il Bene con gli altri.

Che giorno per giorno, a volte incazzandosi  -almeno quello! -  conduce una battaglia contro i propri difetti, nella Speranza che diventino cosa buona, per essere un po' più buono nella realtà che è chiamato a vivere.

Si, costa fatica.

Ma, ne sono certa, ne vale la pena. Sempre.

E tu ? di quale Vita vuoi vivere?   Cosa desideri per te e per chi ami ? E per chi verrà dopo di te ?

"Un mondo migliore inizia  con un desiderio Buono, di Amore. Inizia con te, da te." 







Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome».
Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!».
La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.

Parola del Signore



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